Rete dei Fuochi di Puglia

La tradizione divampa

La Regione Puglia ha costituito la “Rete dei Fuochi di Puglia” con l’obiettivo di valorizzare e promuovere uno dei tratti identitari del territorio.

Attualmente sono tre i principali riti del fuoco facenti parte della Rete: I Fanòve di Castellana Grotte, la Fòcara di Novoli, e le Fracchie di San Marco in Lamis, a cui potranno aggregarsi, in coerenza con la Legge dei Fuochi della Regione, altre realtà identitarie del territorio.

I Fanòve

Castellana Grotte

I Fanòve di Castellana Grotte sono una celebrazione in onore di Maria Santissima della Vetrana. La manifestazione si svolge ogni anno la sera dell’11 gennaio. I Fanòve sono enormi cataste di legna che ardono in tutta la Città, cento falò circa, dislocati dal centro fino alla contrada più lontana. Una manifestazione che rappresenta lo stretto sentimento di devozione della Città e dei suoi abitanti alla sua Patrona. É una celebrazione che si ripete da secoli in un’atmosfera di grande devozione e tradizione che rievoca il prodigioso evento, documentato da fonti storiche della vicenda, svoltasi alla fine del 1600 quando una terribile epidemia di peste si diffuse in tutto il territorio. Nel 1691 dopo lo scampato pericolo, i cittadini si impegnarono a solennizzare e celebrare in perpetuo la Grazia ricevuta. Da allora Castellana Grotte dedica alla sua Patrona I Fanòve, una manifestazione in cui devozione religiosa e tradizione popolare si fondono in un evento straordinario che rischiara e riscalda.

La Fòcara

Novoli

La Fòcara, è un falò monumentale composto da tralci di vite, la sua origine è databile nel ‘700, ma altri la individuano nel XV secolo. Nasce e si crea dalla potatura dei vigneti con un numero di fascine crescenti (circa 100.000). Le sue dimensioni si attestano tra i 20-22 metri di diametro e altrettanti di altezza. Proprio sulla cima, la mattina della vigilia, viene issata l’icona del Santo, che brucerà insieme al falò. Questo è l’elemento fondamentale della festa, quello che la caratterizza e la rende unica. Il Sacro e il Profano, la Fede e la Festa, elementi che sembrano lontani che in quei giorni si mescolano. Un lavoro che è esso stesso rito, per la tenacia con cui resiste al tempo, per l’orgoglio con cui le famiglie lo tramandano di generazione in generazione, per la passione e l’instancabile devozione con cui viene costruito uno dei più grandi e “immateriali” patrimoni del nostro territorio.

Le Fracchie

San Marco in Lamis

Nella città di San Marco in Lamis in Provincia di Foggia, da circa quattro secoli, ogni anno la sera del venerdì Santo, si svolge uno dei riti religiosi più singolari e toccanti dell’intera Puglia: la processione delle Fracchie.

Le Fracchie sono grandi torce di varie dimensioni, le più grandi arrivano a sfiorare i 10-12 metri di lunghezza, con una bocca dal diametro di circa 2 metri. Sono costituite da un tronco tagliato longitudinalmente e riempito di rami, sterpi, schegge di legno e frasche, fino a realizzare un falò di forma conica appoggiato su appostiti carrelli di ferro. Le Fracchie hanno la funzione di illuminare il percorso della Madonna Addolorata. Le origini di questo rito risalgono ai primi del XVIII secolo, epoca della edificazione della Chiesa dell’Addolorata, posta lontana dal centro abitato, e fu il periodo in cui si compenetrarono devozione ed esigenze pratiche, così il popolo pensò di illuminare proprio con le Fracchie il cammino della Madonna. Nel tempo la processione delle Fracchie è diventato uno dei riti più suggestivi della Settimana Santa.